IO SONO PER LE CAMERA-WOMAN


Il 25 novembre è stata la giornata contro la violenza sulle donne, giornata nella quale si sviscerano numeri e si fanno mille proclami. Però sta di fatto che occorre ripartire da capo, insegnando sin dalle scuole la parità dei diritti. Ai bambini va spiegato che nessun lavoro è legato al sesso e che esistono le senatrici e le sindache, come anche le infermiere e le ministre. E va ricordato ai bimbi che esistono anche le camerawoman, le montatrici dei film e dei servizi televisivi. Qui la percentuale rispetto agli uomini è davvero bassa, perciò dobbiamo impegnarci ad allargare questo organico paritario.

Il compito dei media è quello di abolire gli stereotipi di genere combattendo i pregiudizi ed essendo più pluralisti, più obbiettivi ed imparziali nell’informazione. Tutto questo perchè risulta che della donna si parla solo per il 24%, sempre citandola per esperienze personali e pochissimo nei ruoli da protagonista od esperta. Lo ricorda il resoconto del Global Media Monitoring Project che vede la partecipazione di ben 114 paesi del mondo. Poi ci sono i numeri che sono sempre più tristi: da inizio 2020 fino al 19 novembre, le donne uccise sono 96. Dobbiamo quindi aver sempre presente chi ci sta accanto con pazienza e ci sostiene in un compito, visto il nostro mestiere, non facile.

Con loro dobbiamo crescere.