UN MEETING FUORI DAGLI SCHE(R)MI

di Franco Scotton
Produttore esecutivo Infront Sports


Circa un mese e mezzo fa, ovvero quando eravamo ancora nell’epoca del Covid ai minimi storici (perché, data l’evoluzione della pandemia a volo d’ape impazzita, anche due settimane diventano epoche), nelle nostre mailbox è arrivata la conferma che ci sarebbe stato un meeting LIVE, o meglio, LIVE ACTION, insomma dal vivo con persone in carne ed ossa che oltre a vestirsi fino al mezzobusto devono vestire anche il mezzosotto, sembrava quasi una missiva dal passato, più che dal futuro.
Dopo la inaspettata euforia iniziale (quella che non pensavi di avere, non volevi ammettere di avere, ma alla fine ti è anche piaciuto di avere), e la promessa scritta di seguire a menadito le raccomandazioni dei genitori, altresì chiamate Linee Guida Aziendali, ed un balzo al di là del Brennero, ecco che ci accoglie l’inequivocabile camoscio rosso di Kitzbuehel, “madrino” d’onore della quarta edizione del FIS Alpine TV Directors Workshop.
Se l’idea di mettere nella stessa stanza i migliori registi dello sci alpino suona quasi come mettere nella stessa stanza i più feroci leoni della savana, sul lato pratico invece, si è rivelato un incontro dal brainstorming efficace; variegato e fin troppo ambizioso a volte (soprattutto in termini di realizzazione economica), ma dalle conclusioni concrete ed applicabili.
Reinventare, o quantomeno adattare la gestione degli eventi e la produzione televisiva ad un prossimo inverno dal soffio gelido, potente ed incertissimo, non è stata cosa facile, e di certo non lo sarà. Come poter lavorare in un ambiente per sua natura sociale, fatto di persone, tecnica e meteo, come poter ricreare un’atmosfera colorata e urlante quando il pubblico, colorato e urlante, dovrà accontentarsi di dipingere arcobaleni di festeggiamenti sulle proprie pareti di casa? Come fare, in definitiva, a far sembrare normale una situazione straordinaria?
In una parola: con la “sinergia”; fare in modo che la metà sportiva del cielo World Cup capisca, tramite FIS che, fatta salva la salute degli atleti e del loro team, la TV va privilegiata in tutto e per tutto: non limitando, seppur controllando, le attività degli Host e visiting broadcaster e, per quanto possibile, aumentandole. Più contenuti, più backstage, più interviste; più evento, più umanità, più emozioni passeranno da quegli schermi, più il pubblico potrà sentirsi meno invitato non gradito.

In questo periodo di ormai odiose espressioni come “contenimento costi”, “budget reduction” e via cinghiastringendo, non è ammesso barare: non è ammesso affidarsi alla macchina più esclusiva per replicare un eden temporaneamente offline, ma è fondamentale fare di necessità virtù: e allora focus, focus, focus su atletica, emozioni e panorami, virtuosismi di audio ambiente e replay, una veste grafica più coerente, ed un’armonizzazione del prodotto internazionale su tutti le gare.
Dimostrare che la produzione televisiva, anche quella sportiva, anche quella live, può mettere in campo i suoi effetti speciali. Quelli che di solito vanno in coda all’espressione idiomatica “Vi stupiremo con”.

La soddisfazione sul volto di tutti i partecipanti, appena velata dal dubbio del “funzionerà?”, è stata rassicurante. Il velo del dubbio si alzerà in ogni caso a Soelden, atto primo, o meglio, prologo di questa grande incompiuta pièce dal titolo AUDI FIS SKI WORLD CUP 20/21.
Se sarà un tutto da rifare, rifaremo. Ma, intanto, abbiamo capito che i leoni, quando vogliono, possono governare la Savana insieme.