TAMPONI DEL MONDO! TAMPONI DEL MONDO! Dal lockdown alla ripresa della Formula Uno

di Roberto Candela,
cameraman per Formula One Management


Febbraio 2020 
All’inizio sono in due. Cinesi, turisti. 
Il virologo più mediaticamente riconoscibile afferma senza ombra di dubbio che il virus cinese qui non arriverà MAI. L’epidemiologa mediaticamente più riconoscibile afferma senza ombra di dubbio che il virus cinese non è altro che una brutta influenza, giusto un po’ più aggressiva . Qualche mese dopo, negli operosi uffici della Panini di Modena alcune menti brillanti si preparavano al lancio della raccolta di figurine che tutti stavamo aspettando: “ Virologi, epidemiologi e cazzari qualunque. Completa le squadre, stupisci gli amici. Stagione 2020” .
Vado al Consolato della Repubblica Popolare Cinese di Milano. Normalmente è una bolgia, una via di mezzo fra un Suk nordafricano e la fiera di San Giuseppe. A lasciare i dati biometrici ci metto due minuti. Ho come il sospetto che del prezioso visto business potrò farne un uso improprio.

Marzo 2020 
La stagione invernale si chiude in bruttezza. I focolai veneti e lombardi sono sulle prime pagine di tutti i giornali del mondo. A tre giorni dalla partenza per gli antipodi ricevo una mail che mi annuncia che a causa del virus e della mia provenienza i miei servigi non sono più richiesti. Ma come, rispondo, volete dire che considerate noi italiani un branco di untori? La risposta, in politichese garbato, non lascia dubbi: Sì. Da contratto, la disdetta comunicata a ridosso dell’evento comporta il pagamento pieno della fattura, cosa puntualmente avvenuta. Sono strani in nord Europa. Tengono fede ai contratti. 

Aprile, Maggio, Giugno 2020 
Le cose vanno talmente bene che se mi avessero offerto di andare a zappare una cava di granito con i giocattoli da spiaggia fregati ad un nipote lo avrei fatto. 
Per chi lavora in un contesto internazionale l’acquisto di biglietti aerei a tariffe economiche è una condizione inevitabile. Prenoti presto, risparmi parecchio e dell’eventuale rimborso non ti preoccupi proprio. Salvo poi ritrovarti con un sacco di biglietti aerei per eventi cancellati. Se sono stati acquistati via internet presso agenzie virtuali tipo Opodo, Expedia, etc. le tue richieste di modifica o rimborso avranno la stessa interattività delle pitture rupestri delle grotte di Altamura. O la formidabile quanto espressiva capacità di dialogo di un Moai dell’Isola di Pasqua. Quindi, se e quando gli arcani meccanismi della produzione televisiva si rimetteranno in motolasciate perdere le agenzie virtuali e rivolgetevi ai siti ufficiali delle compagnie aeree. 
Dai giornali apprendo che il campionato che (da tempo immemore) mi da lavoro, da marzo a novembre riprenderà. Peccato che Austria, Ungheria e Inghilterra per gli italiani prevedano due settimane di quarantena obbligatoria. Da dietro la mascherina, spendo parole tutt’altro che lusinghiere verso i primi ministri (madri, sorelle e parenti tutti compresi) di quei Paesi. 

Luglio 2020 
Con la nostra fase 3 si ammorbidiscono (i pregiudizi) le regole di circolazione europea per gli italiani. Il nostro rigoroso lock down prima sbertucciato da storditi e balenghi viene preso a esempio. Mi viene chiesto se da fine agosto sono disponibile a tornare al lavoro. La velocità con cui ho risposto di sì è al vaglio per il Guinness dei primati. 

Agosto 2020 
Il rientro al lavoro prevede la firma per accettazione di una serie di protocolli di sicurezza da parte della Federazione Internazionale oltre che del committente. Controllo della temperatura continuo e tre tamponi a settimana, si accetta di entrare in una sorta di “bolla”. Dal luogo di lavoro all’hotel e viceversa. Niente uscite, shopping, visite amici e parenti, niente interazioni se non all’interno della bolla. In caso di necessità, tipo che ti serve un farmaco, il dentifricio o una damigiana di vodka polacca un membro dello staff incaricato si prenderà carico delle richieste. Il mancato rispetto dei protocolli “bolla” comporta l’allontanamento immediato. Inutile dire che la firma più veloce del nord est è la mia. Devo fornire un tampone prima di partire. Mi rivolgo al Servizio Sanitario locale spiegando che, visto che devo partire mercoledì all’alba l’esame dovrebbe risultare non troppo obsoleto. Mi danno appuntamento di venerdì , che il fine settimana hanno altro da fare. Il committente non è soddisfatto e mi manda a casa un’infermiera (a loro spese) per fare il test di lunedì da spedire via corriere in Germania ed avere il responso martedì. Ovvero prima che io parta. Morale della favola: se devi lavorare, il tampone è meglio se lo fai a tue spese da privati, che in 24 ore ti danno il risultato. Strano eh? 
Arrivato a destinazione è necessario passare dal luogo di lavoro per un altro test. Il terzo in cinque giorni. La domanda “quale narice?” improvvisamente assume un senso. Il tampone, normalmente, è rapido ed indolore se non t’imbatti in un parente o emulo di qualche Mengele o più semplicemente un incapace. Nel caso, la micro raspatina faringea diventerà un sincero conato e il maxi cotton fioc infilato nella narice farà capolino dall’orecchio. Scherzo. Ma qualche pezzetto di carta infilato nel naso a fermare deboli perdite non è poi così raro… Temo che la maggior parte di noi, pur di lavorare, accetterebbe di avere un florilegio di cotton fioc in ogni orifizio. 

Settembre 2020 
Il virus ha dato un’accelerazione pazzesca a certe parti dell’innovazione. Segnale internazionale, controlli camere, replay non sono più on site ma vengono gestiti da remoto. Meno gente in giro, meno possibilità di contagio. Ma quando questa immensa rogna del Covid 19 sarà passata, temo (anzi, ne sono certo) non si tornerà indietro. Per ancora un bel po’ di tempo la figura del cameraman non avrà concorrenti tecnologici. E questa è una bella notizia. 

Ogni Federazione sta mettendo a punto protocolli simili a quelli in cui lavoro io. Ed ogni casa di produzione dovrà per forza di cose adattarsi. Dubito che le stanzette anguste da dividere potranno essere riproposte. E anche questa è una buona notizia. Ma nel breve termine è ora di preparare il naso. Quale narice preferisci?


paddock di Formula 1 in era Covid ©Creative Commons