SOLDATI DI VENTURA

SOLDATI DI VENTURA

di Sandro De Manincor


Sostenibilità, termine usato e abusato da molti , è stato per molto tempo abbinato solo alle questioni ambientali, ma è ora, invece, di pensare al nostro “ambiente” e rendere sostenibili tutte le attività che lo contraddistinguono. A partire dalla mentalità e dall’approccio dei singoli professionisti fino alle regole che governano il rapporto fra i diversi attori della filiera. Una produzione TV, infatti, è il frutto e la sommatoria di una moltitudine di professionalità, esperienze, capacità, e impegno di altrettante persone che interagiscono fra loro secondo un codice preordinato. Ma spesso l’equilibrio è precario, alimentato dai leciti interessi personali, dalle situazioni emergenziali, dalle difficoltà contingenti, dai limiti organizzativi, dalle storture volute o no. Un’unica cosa è certa: la totale assenza di cultura specifica, da tutte le parti. Quella che si basa sul rispetto, sul riconoscimento del ruolo, sugli accordi economici, sulle tutele, ma anche sull’impegno, la disponibilità, l’elasticità, e l’affermazione della propria professionalità. È così che si è profilata nel tempo una sorta di guerra, con un evidente problema: non è chiaro chi sta da una parte e chi dall’altra, con il risultato che, a seconda della situazione ci troviamo colleghi l’un contro l’altro armati, o services che ne approfittano, o ancora committenti che ignorano gli sforzi necessari per ottenere risultati di qualità. Dare vita, invece, a produzioni sostenibili significa proprio riequilibrare tutti questi aspetti. Dalla nostra parte serve chiaramente affermare, difendere e chiedere i diritti che giustamente devono caratterizzare le nostre professioni, ma dall’altra parte offrire una prestazione ineccepibile non solo dal punto di vista tecnico-creativo, ma anche culturale, sociale, e solidale. Ma spesso, purtroppo, non è così, indebolendo di fatto tutta la categoria. La nostra Associazione deve proprio operare per questo, lavorando sulla formazione, sui servizi ai soci, sugli aspetti mutualistici, sulle consulenze e sui rapporti e le relazioni con i services e committenti vari. In questo primo anno di vita ha già fatto importanti passi in avanti, spesso e giustamente non sbandierati ai quattro venti, e ottenendo alcuni riconoscimenti nell’ambiente televisivo, ma se si vuole crescere ancora serve il sostegno e la convinzione di tutti, unendo le forze. Solo dopo aver raggiunto questa alleanza complice e solidale si può dare il via a tutti i passaggi per ottenere l’agognato riconoscimento ufficiale con la costituzione dell’albo professionale. Un albo che impone regole e requisiti da rispettare, norme comportamentali e livelli professionali da verificare, diventando per forza selettivo ma nello stesso tempo garante del professionista. Solo allora si capirà se c’è e da che parte sta il nemico, ma soprattutto, non saremo più semplici “soldati di ventura”.