CONCERTO DI NATALE A BAGHDAD

Franco Battiato su Video Music


“Entrammo a Baghdad i primi di Dicembre del 1992 con l’odore delle bombe diradato da qualche mese e un embargo durissimo ancora in corso. Non si poteva neanche volare, arrivammo con la corriera dalla Giordania. L’unico albergo civile rimasto in piedi in città ospitava Franco Battiato, il vero promotore del Concerto”. A raccontarlo è Fabrizio Bonini, nostro socio e tesoriere, che si trovava in Iraq con un altro socio, Leonardo Conti.
La Guerra del Golfo si era conclusa da meno di un anno e Battiato decise di portare il suo sostegno al popolo iracheno. Oltre agli aiuti umanitari si esibì per il Concerto di Natale registrato dal Teatro Nazionale di Baghdad. A riprendere l’evento c’era la formidabile squadra di Video Music, la storica emittente di Marcuzzi prima in Europa a specializzarsi in produzione di musica in tv.
“Battiato si era portato con sé il service audio, quello video e una parte dell’orchestra da integrare con quella irachena. Per chiamare a casa, chiamava uno per tutti. Dai rubinetti dell’hotel usciva solo acqua nera, non mi sono potuto lavare. Le fognature, gli scarichi, l’elettricità: era tutto saltato. I bambini morivano perché non avevano il latte da bere. Fu un impatto forte.
Dopo il sopralluogo, salimmo sul mezzo di regia iracheno, blindato. Non era proprio all’avanguardia, se non ricordo male registrammo sul pollice e con qualche Betacam.

A guidare la squadra in regia c’era il bolognese Gabriele Cazzola, con la fotografia di Massimiliano Gatti. Con l’indimenticata Fabiana Catalini come responsabile di produzione. Il concerto fu molto bello, lo registrammo il 4 Dicembre. Eravamo una squadra molto affiatata. Tra gli operatori c’era anche Angela Tomasini, compagna dei tour in città nei giorni di riposo. Appassionata di fotografia, con la sua macchinetta a pellicola c’è mancato poco ci facesse arrestare: la foto al monumento sbagliato aveva fatto irrigidire un militare iracheno, che cercava di sottrarre la macchina ad Angela la quale si opponeva con forza. L’arabo della guardia non c’era d’aiuto. Perlomeno non quanto il distino signore apparso da un cespuglio che placò gli animi e scomparve nello stesso cespuglio.
Anche se in giro tutti mi guardavano come un alieno per via dei miei capelli e barba lunghi,
mi sento fortunato ad aver vissuto questa esperienza. Il dramma che quel Paese stava vivendo non offuscava comunque la sua bellezza nei paesaggi, scenari e luoghi che per me restano indimenticabili. Un pezzo importante della mia vita professionale”.
Per chi era impegnato quel Natale del 1992, questo è il link su YouTube della versione integrale del Concerto.