IL VALORE DELLA RESPONSABILITÀ

IL VALORE DELLA RESPONSABILITÀ

di Sandro de Manincor


Sembrava quasi tutto finito, con una estate quasi normale e un inverno che, con qualche limitazione ci avrebbe permesso di percorrere un altro tratto di strada verso la normalità. E invece, la fase della cosidetta ripartenza è ancora lontana. Nuove fasi, nuove varianti, nuove ondate e tanta confusione in un clima politico dove Stato, Regioni, Enti, Associazioni lavorano quasi in competizione. E nemmeno i valori che, si pensava non fossero attaccabili, reggono più, contrapponendo semplicemente la salute dei cittadini a quella dell’economia, fornendo ognuno la propria ricetta, salvo smentirla poco dopo, limitandosi a chiedere ai cittadini di essere responsabili. Noi facciamo un lavoro, quando possiamo, che si basa sulla responsabilità. Un lavoro di squadra che, in questa situazione è diventato ancora più difficile, e che ci obbliga giustamente a comportamenti responsabili per noi stessi e per i colleghi che operano con noi. Ma la vera responsabilità che abbiamo è quella di cooperare e vigilare con i nostri committenti affinchè vengano rispettate tutte le procedure a salvaguardia della nostra salute e non solo. Purtroppo sento spesso racconti di produzioni che si svolgono senza alcuna precauzione, di colleghi che continuano come nulla fosse la loro vita di interscambio sociale, di regie non adeguate, di protocolli non rispettati. E lo stesso clima contagia anche altri aspetti che, complice la situazione economica difficile, si manifestano con un attacco alle poche tutele ottenute fino ad oggi, proponendo accordi economici indecenti, pagamenti discutibili, e orari e sistemazioni inaccettabili. E così, quasi a giustificare lo sbando, torna ricorrente la domanda: È meglio morire di Covid o di fame? Il fatto è che questa domanda non dovrebbe proprio esistere, e si dovrebbe affrontare l’emergenza con razionalità, con correttezza, con solidarietà e azioni di auto mutuo aiuto, e soprattutto con le risorse che spesso abbondano proprio nei settori che andiamo a raccontare e amplificare con il nostro lavoro. Ma per fare un primo passo in questa direzione dobbiamo essere uniti e operare insieme a tutti gli altri attori del sistema produttivo televisivo. Dobbiamo essere riconosciuti come Associazione, manifestare le nostre istanze, concentrarci su alcuni pochi e chiari obiettivi. Dobbiamo fare un salto culturale che ci faccia uscire dalla quotidiana “guerra fra i poveri” e dall’individualismo che spesso impera. Dobbiamo partecipare, crescere, ed essere sempre più  responsabili.
Perché come diceva Martin Luther King: “Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla”.