ZOOM CORTINA2021: I DIRITTI TV


Iniziamo il nostro viaggio dentro i Mondiali di Cortina 2021 partendo da un primo punto fondamentale nella produzione tv, i diritti televisivi. Per raccontarci questa parte nel dettaglio, abbiamo incontrato Tito Giovannini, direttore acquisizione diritti Infront.
“Abbiamo deciso tempo fa, dopo circa una ventina d’anni di assenza della Rai dalla parte attiva nello sci, di riconsiderare una collaborazione diretta con loro. Una televisione che ha da sempre una grandissima attenzione per gli sport invernali. E i primi presupposti sono molto soddisfacenti. Vediamo una qualità della collaborazione altissima, grossi investimenti da parte di Rai per questo Mondiale con la prospettiva anche per le Olimpiadi del 2026.
La pandemia ci ha costretti ad avere uno scenario del tutto nuovo e inimmaginabile. Sono 12 mesi che conviviamo con il Covid. Ci si aspettava un impennata degli ascolti con gli spettatori chiusi in casa a guardare la tv, ma i primi dati non dicono questo. Sappiamo che il nostro mercato ad oggi soffre con una riduzione del 30% in termini di valore economico globale. Detto questo abbiamo ulteriormente potenziato l’offerta di contenuti su le più differenti piattaforme e tecnologie. Dal digital ai social per arrivare più vicino possibile al cliente finale.
Siamo riusciti a coprire il mondo intero con la distribuzione mediatica, partendo dal mercato più importante che è senza dubbio l’Europa centrale. Tutti i paesi più importanti e i network principali sono a bordo di Cortina 2021. Affianco a questo abbiamo una serie di interlocutori che coprono il mondo intero. C’è Eurosport in Asia, poi l’Australia, la Nuova Zelanda, la Cina, il Nord America con NBC e CBC in Canada. Una visibilità che possiamo definire globale per questa Coppa del Mondo.”

Parliamo anche con Valentina Comoretto, responsabile Broadcast&Media Operations. Negli anni si è specializzata negli sport invernali e dal 2016 segue i mondiali Cortina 2021.
“Un progetto particolare, complesso, reso ancora più difficile dalla pandemia” ci ha raccontato.  “La nostra forza è stata il team, un valore di cui spesso si parla. La nostra squadra è variegata per età, provenienza geografica e esperienza. Sia lavorativa che di vita. Questo ci ha unito ancor di più riuscendo a risolvere e capire le più variegate esigenze che si sono presentate”.
Chiedendole poi la parte difficile ci ha detto che “ è complesso avere la visione del risultato finale. Molto spesso dal primo sopralluogo trascorre molto tempo e non è semplice immaginare come saranno realmente le strutture progettate. E come tutti gli sport outdoor con l’incognita del meteo sempre presente”.
Come altri anche il suo è un lavoro che non ha orari, che sfinisce e in cui bisogna avere molta pazienza. Richiede una precisa organizzazione fin nel dettaglio potrebbe essere paragonato a un motore di ricerca: competenza e curiosità per capire al meglio il cliente finale, il broadcaster. “Poi con il buonsenso si riesce a trovare la soluzione ai problemi irrisolvibili”
Al prossimo numero per altre storie dal backstage dei Mondiali di Sci.