UNA SOFISTICATA CANNA DA PESCA

di Mauro Ielardi


Per quanto mi riguarda, il rapporto con la polecam ha inizio nei primi anni 2000. L’ azienda Trans Audio Video di Caserta importa la prima Polecam direttamente dal suo inventore, Steffan Hewitt. Inglese di Bedford, Steffan, già operatore di notevole esperienza con Steadycam e sistemi remotati, in un set alle Hawaii, durante una competizione di surf, ha l’esigenza di avvicinare una camera ad un surfista. Così pensa di montare una microcamera all’estremità di un albero da windsurf: è il primo prototipo. Al rientro in Inghilterra perfeziona l’idea, la rielabora creando sezioni di tubo di carbonio, in modo da variarne la lunghezza, perfeziona il sistema elettronico e crea una testa adatta a supportare piccole telecamere, la toshiba IK-hd1 su tutte. Crea una CCU dedicata che riesce a gestire tutti i componenti, ingressi e uscite video e nasce così la prima Polecam. Siamo nel 1989. 

La brevetta e crea il marchio Polecam con il simbolo di uno struzzo, animale capace di arrivare dappertutto con il suo lungo collo. Oggi è distribuita in tutto il mondo ma negli anni ha avuto diversi aggiornamenti e modifiche. Si fa apprezzare subito per il minimo ingombro, in particolare negli stadi inglesi, dove gli spazi dietro le porte sono minimi e il pubblico è praticamente sul campo ma anche negli sport estremi, laddove un pesante crane non potrebbe arrivare mai. Per questo viene scelta da molte produzioni, come la Red bull che sponsorizza le discipline più estreme.

L’azienda di Caserta ha bisogno di un operatore per farla conoscere nelle varie giornate di open day e nelle fiere come Photoshow. Avevo all’attivo già qualche anno di troupe eng per Rai e diverse produzioni, quindi mi affida lo studio e l’utilizzo come operatore demo di questo “aggeggio”. È subito amore. La mia passione per questo strumento è sempre in crescita, ancora oggi. Lo ritengo un sistema sofisticato, preciso, ha delle regole di stabilizzazione ferree e bisogna rispettarle. È uno strumento delicato che va sfiorato nell’utilizzo, la capacità sta nel non trasmettere vibrazioni. La tua mente deve ragionare con un punto di vista innaturale, devi essere creativo o rendi questo strumento solo una prolunga di carbonio. Le regole di ripresa sono, più o meno, le stesse di un crane e delle teste remotate mobili, bisogna sempre decidere e tenere un punto su cui fare perno ma Lei ha qualcosa in più. 

Una delle caratteristiche che mi piace della polecam è la possibilità di effettuare riprese rasoterra, come se fosse la soggettiva di un rettile. Un punto di vista così basso e capace di movimenti precisissimi non ricordo possibile con altre attrezzature. Sto parlando di fili d’erba che risultano come querce grazie all’ottica fissa 4mm in dotazione. Le applicazioni sono molteplici e, appena presentata, subito entra nella curiosità di tanti registi che vogliono provarla. Una delle prime volte che l’ho utilizzata è stato quando Jocelyn volle proporre al mercato sudamericano il suo programma “Il gioco dell’oca”. Venne costruito un plastico 3 metri per 3 dello studio e della scenografia. Serviva una telecamera che entrasse nella scena del plastico facendo movimenti all’interno della scena sincronizzati con il conduttore in blu screen. La Polecam fu di grande aiuto in quella circostanza dando il senso di uno studio televisivo di dimensioni reali con tanto di luci e scenografia. 



La Polecam sa anche nuotare e andare sott’acqua. Grazie alla fish-face, uno scafandro ermetico che contiene la telecamera, la si usa spesso nel nuoto. Partecipa come un atleta ai mondiali di nuoto roma 2009, precisamente al sincronizzato dove accoglievo le squadre quando raggiungevano la scaletta a fine esibizione, ma spesso veniva staccata per osservare i movimenti sott’acqua delle atlete. Lo stesso discorso vale per i tuffi. Qui riesce ad entrare in acqua contemporaneamente al tuffatore seguendo i suoi movimenti, oppure può aspettarlo direttamente in acqua. 

Anche nello sci, precisamente sul salto, ormai è diventata una consuetudine. Grazie ai suoi movimenti riesce a coprire con spettacolarità l’attesa dell’atleta prima della sua partenza, seguendone poi in alzata la sua scia. In occasioni delle universiadi in Kazakistan ho avuto modo di perfezionare questa disciplina. Un aneddoto (quasi traumatico per me) legato allo sci è che, essendo io del sud, non avevo molta esperienza con la neve e quando mi fu proposto di lavorare con la polecam al cancelletto di partenza della Coppa del Mondo di slalom in Val d’Isere, accettai con una certa incoscienza. Conoscevo il mezzo ma non la montagna. Dopo una delle più grandi nevicate della storia in quel luogo, vennero annullate diverse gare e mi ritrovai a 2500 metri solo io, lo Jeti e la Polecam sepolta dalla neve. Ormai era buio ed io ero già al limite di ipotermia in attesa del gatto delle nevi che arrivò a prendermi per riportarmi a valle. Rimane comunque una grande esperienza. 

La Polecam, oltre alla solita configurazione su treppiedi, prevede una variante a corpetto. Nella dotazione c’è uno speciale gilet munito di ganci ed imbottiture, che ne permette l’utilizzo in movimento. Ho utilizzato questa configurazione in un torneo 6 nazioni di rugby, a Firenze, il mio compito era coprire una porzione di fascia nel momento in cui c’era una touche. Rimane, questa, una soluzione molto faticosa ma soprattutto richiede la continua messa in bolla della testa, uno dei punti deboli del sistema originale.

Dal 2017 viene inserita negli standard del calcio. Addirittura la si sceglie per i due standard maggiori, A e B. Piace per la sua caratteristica di riuscire ad entrare nelle maglie della rete. Purtroppo spesso viene utilizzata ferma, almeno questo è il risultato che salta fuori da un replay. L’ideale, secondo me, sarebbe la partenza del movimento della polecam contemporaneamente alla partenza di un tiro che finisce in porta. Quando riesce questa combinazione è spettacolo puro
Oggi ci sono state molte evoluzioni della Polecam, soprattutto nella testa. Ce ne sono di diversi tipi e soprattutto stabilizzate, questo, per me rimane un contrasto perché mentre da un lato ne guadagno in concentrazione, in quanto la testa stabilizzata ti aiuta in caso di distrazione o di tocco accidentale rimanendo sempre stabile, dall’altro si snatura un po’ il concetto di utilizzo. Si perde quel rapporto che dicevo poc’anzi, il tocco insomma, un po’ come dare il cambio automatico a chi ama guidare.
Anche le telecamere che vengono montate sono di altissimo livello, ormai la vecchia e cara Toshiba è prossima alla pensione. Oggi si usano microcamere Antelope, come la Ultra 4k o addirittura la Pico che riesce ad avere un’alta velocità di fps, per dei supermotion di grande effetto. Anche i sistemi di controllo ormai sono in linea con i più sofisticati controlli camere, presenti sui mezzi di ultima generazione.
Polecam, vale la pena conoscerla!