SIAMO NOI I RESPONSABILI DEL NOSTRO DESTINO

SIAMO NOI I RESPONSABILI DEL NOSTRO DESTINO

di Sandro de Manincor


Finita l’ubriacatura degli Europei di calcio eccoci a vivere e lavorare per altre grandi emozioni. Mi riferisco a quelle olimpiche di Tokyo e di tutti gli altri grandi eventi che caratterizzeranno l’estate e che ci vedono in qualche maniera protagonisti. Tanti, infatti, sono i colleghi chiamati a portare la loro professionalità e la loro esperienza che, attraverso suoni e immagini entrerà nelle case di tutto il mondo. Spesso frutto di sacrifici, di orari difficili, di lontananza dalle famiglie, di estreme difficoltà legate alla anomala situazione attuale, il lavoro dietro le quinte è invisibile ai più, ma indispensabile per costruire un prodotto di qualità. Qualità tecnica e qualità creativa, da tenere sempre al passo con i tempi in una sfida da giocare intensamente fino all’ultimo minuto. Un lavoro di squadra dove, a volte, si assiste a situazioni di squilibrio, di scarso riconoscimento, di difficoltà e poco rispetto delle norme contrattuali. Al netto dei casi estremi, l’esigenza di lavorare e superare la difficile situazione economica insieme ad altri fattori fanno apparire quasi normale questa situazione, in una sorta di tacito consenso e complicità, alimentata anche dalla “concorrenza” individualista, con il risultato di una probabile involuzione al posto di un giusta crescita con il margine per gli investimenti futuri. Investimenti che non devono, a mio avviso, riguardare solo la parte hardware e tecnologica, ma anche e soprattutto il capitale umano, quello veramente capace di fare la differenza. È qui che dobbiamo entrare in gioco. Dobbiamo garantire, grazie alla formazione multidisciplinare su cui stiamo investendo, che i nostri associati sono garanzia di qualità. Non sono solamente capaci di gestire ottimamente le attrezzature in dotazione, ma conoscono anche le dinamiche del lavoro collettivo, dell’organizzazione, del linguaggio, delle relazioni. Pur con tutte le differenze date dalle capacità, dall’esperienza, dal talento e dall’impegno. Proprio per questo stiamo pensando a come valorizzare i soci nei confronti dei committenti. E allora, chiunque ci rappresenti, potrà sedersi a testa alta al tavolo delle concertazioni e dei progetti, per discutere del futuro, dei diritti e dei doveri.  Insomma, siamo noi i responsabili del nostro destino. Dobbiamo anche agire con i nostri canali di comunicazione per raccontare al mondo ciò che facciamo; proprio per essere meno invisibili, e manifestare invece il giusto orgoglio professionale. Ma tutto questo, e la nostra Nazionale calcifera ce lo ha insegnato, si ottiene facendo squadra e giocando tutti insieme per raggiungere l’obiettivo finale. Chi è più “in forma” deve dare una mano e trascinare il gruppo e per le “riserve” la panchina delle idee deve essere sempre piena. Stiamo portando avanti dei progetti molto interessanti e continuiamo i contatti e confronti con altri gruppi e associazioni, ma abbiamo bisogno di forze nuove nei vari gruppi di lavoro. Se è vero che la ripartenza è in atto, non possiamo farci trovare impreparati, ma deve essere l’inizio di un nuovo percorso che ci porti a vincere i nostri europei, giocando alla pari con i colleghi esteri e vincendo la finale con la fantasia, la creatività e la professionalità tutta italiana. Vi aspetto numerosi.